Attraverso lo studio delle evoluzioni e delle diverse commistioni intrinseche al genere autobiografico, il Centro Visages intende investigare le modalità con cui lo/la scrittore/scrittrice scelgono di rappresentare la propria identità o il proprio Io all’interno della narrazione contemporanea, la quale si esprime ormai in forme ibride che spaziano dal diario alla testimonianza, dall’articolato recupero della memoria alle manifestazioni più complesse dell’identità in mutazione, dall’autobiografia romanzata all’autofiction e al roman du je. L’autobiografia si è evoluta, in particolare negli ultimi due secoli, lasciandosi contaminare con gli innesti di diverse discipline, il genere si è ramificato in modo tale da trovare una legittima raffigurazione anche in forme d’arte che trattano in modo eterogeneo l’autonarrazione o la transcodificazione del sé. Tra autenticità e fantasmagoria, le scritture autobiografiche si declinano oggi al plurale, violando quel patto di sincerità ormai scontato per liberarsi e, pertanto, tentare di raccontare la ricerca di un Io ¾ come per Narciso ¾ sempre più in bilico tra la propria riconoscibilità e una proiezione dell’immagine di sé che si fa labile, dimorfa e inafferrabile. Accogliendo le lezioni della psicanalisi, della sociologia, della filosofia e della narratologia, muovendosi tra testo e immagine, le scritture autobiografiche contemporanee si disgregano e si moltiplicano a dismisura, trovando legittime collocazioni nelle scritture e riscritture del sé e sul sé, nell’autofiction, nella transbiografia, nell’autosociobiografia, nel romanzo di filiazione, nella patobiografia e in quelle modalità intente a dipingere l’Io in tutte le sue sfaccettature.
Scopo precipuo, ma non esclusivo, del Centro Visages è quello di investigare il modo in cui la letteratura contemporanea racconta l’essere umano tra autenticità e diritto ad essere sé stessi oltre il confessabile e i limiti del dicibile. Avvalendosi di questi assunti e di un impianto teorico ampio che, a partire dai saggi umanisti di Georges Gusdorf, include il lavoro definitorio di Philippe Lejeune per spaziare fino agli studi più recenti, il Centro si prefigge di riflettere sulla risposta letteraria e multidisciplinare alle questioni di percezione e rappresentazione del sé, esplorando il polimorfismo e l’ibridismo che caratterizzano le nuove espressioni autobiografiche, ivi compresi i procedimenti intersemiotici che mettono in dialogo la letteratura con il cinema, le arti visive e figurative.
Formalmente istituito con la firma della Convenzione interuniversitaria che riunisce tutti gli Atenei proponenti (Università di Catania Prot. n. 0167559 del 11/07/2023), il Centro VISAGES ha sede amministrativa presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. Oltre al predetto dipartimento catanese, afferiscono al centro il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli “Federico II”, il Dipartimento di Lingue e Culture Moderne dell’Università di Genova, il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino, il Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università di Udine, il Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali dell’Università di Urbino e il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne dell’Università di Chieti-Pescara. Il Centro si avvale anche della partnership con il gruppo di studio francese sulle scritture del sé “ÉcriSoi”, costituitosi presso le università francesi di Paris Sorbonne, di Rouen Normandie e della Lorraine.